Celebrazioni del centenario dalla I Guerra Mondiale

In occasione del centenario della Grande Guerra, oltre 40 soci Anap si sono recati a visitare i luoghi che sono stati teatro di grandi battaglie nella zona del Monte Grappa. L’iniziativa ha ricevuto il patrocinio della Prefettura di Parma. In questa occasione vogliamo pubblicare alcuni stralci del discorso del nostro socio cavalier Aldo Usberti che ha tenuto nell’occasione.

«Il 24 maggio 1916 è una tra le date più significative della storia del nostro Paese: giorno d’inizio della partecipazione italiana a quel conflitto che sarà più noto come la Grande Guerra che, già dall’anno precedente, aveva visto belligeranti alcuni stati europei e che si concluderà nel 1918. La ricorrenza quindi del centenario è l’occasione per ricordare l’evento e ancor più il sacrificio dei caduti per la Patria; tra loro ci furono intere generazioni di giovani che, volontariamente e senza alcun indugio, presero parte alla guerra al fine di pervenire all’effettiva unità della nazione ancora incompiuta, sulla base di quegli ideali risorgimentali mai dimenticati.
Fu effettivamente, come si diceva allora, una guerra di massa, a partecipazione popolare, a differenza dei moti risorgimentali che furono movimenti di élites intellettuali, borghesi e liberali oppure di rivoluzionari garibaldini e mazziniani con l’apporto determinante dello stato sabaudo nelle guerre d’indipendenza. Nel 1° conflitto mondiale, invece, sul fronte alpino o carsico, sugli altopiani, sul Piave si ritrovarono a combattere il nemico soldati del nord, del centro e delle isole. Si vide effettivamente per la prima volta l’unità del popolo italiano. Con il ricordo non s’intende dare alcuna enfasi alla guerra in questione, poiché essa in quanto tale e come tutte le altre che si ricordino, ha comportato vittime e grande sofferenza. Noi vogliamo celebrare i valori di appartenenza al nostro Paese e i sentimenti verso coloro che combatterono e ricordare quelli che si sacrificarono. Quanto mai oggi si aspira alla pace tra i popoli: l’auspicio è che essa perduri, tenuto conto della vita delle future generazioni di cui si deve essere responsabilmente custodi.

Monte Grappa tu sei la mia Patria,
sovra a te il nostro sole risplende,
a te mira chi spera ed attende
i fratelli che a guardia vi stan.

Con i versi di questa canzone si apre l’epopea del Monte Grappa. Le vicende militari che coinvolsero il Grappa coprono un periodo che va dal novembre 1917 al novembre 1918. Il cimitero monumentale del Grappa contiene i resti dei caduti italiani e austroungarici. Nel settore italiano è sepolto insieme ai suoi soldati il generale Gaetano Giardino, comandante dell’armata del Grappa. Alla sommità del sacrario c’è la cappella che contiene la statua della Madonna col Bambino. È la Madonna del Grappa.
A te Maria che sei stata ai piedi della Croce, testimone della passione e morte del Figlio chiediamo d’intercedere presso di Lui, affinché accolga nella pace eterna del Paradiso i nostri soldati caduti e gli alpini andati avanti’.

Monte Grappa tu sei la mia Patria,
sei la stella che addita il camino,
sei la gloria, il valore, il destino
che all’Italia ci fa ritornar.

Con la strofa finale di questo canto vogliamo riaffermare la nostra fedeltà alla nostra amata e cara Italia. Ognuno di noi è chiamato al proprio dovere nell’ambito del proprio lavoro, delle proprie capacità, delle proprie occupazioni. Dia il meglio di sé nell’assolvere i compiti assegnati, con onestà, coraggio e competenza.
In definitiva operi sempre nell’interesse della collettività e nella ricerca costante del bene comune, perché la nostra nazione, patrimonio di cultura, civiltà, ingegno e d’imprenditorialità viva sempre nella pace, nella libertà, nella solidarietà, nella concordia e soprattutto nel rispetto di quei valori che i nostri avi ci hanno tramandato con grande sacrificio».

cav. Aldo Usberti

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