Presentazione progetto Semi Liberi
- Articolo di Viterbo
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Presentazione del progetto “Semi Liberi” in corso di realizzazione il prossimo 13 aprile 2018 alle ore 15,30 all’Auditorium della CCIAA di Viterbo. Rieducare e riqualificare i detenuti attraverso la definizione di percorsi legati alla costruzione di salute, ma anche educare i consumatori a immaginare luoghi altri di produzione di benessere.
Operare l’integrazione sociale dei detenuti della Casa Circondariale di Viterbo attraverso la condivisione di un aspetto fondamentale della nostra vita: l’alimentazione. E’ questo l’obiettivo che si pone l’Amministrazione carceraria di Viterbo, accompagnata su questo cammino dall’Associazione ORTO (Organizzazione Recupero Territorio e Ortofrutticole).
Esperti del sistema giudiziario, operatori dell’amministrazione e dei servizi educativi carcerari, il garante dei diritti dei detenuti, un esperto di agricoltura sociale e i volontari dell’associazione che ha promosso il progetto “Semi Liberi” si confronteranno il 13 aprile 2018 a partire dalle 15,30 presso l’auditorium della CCIAA di Viterbo per valutare metodologie e misure per portare e realizzare all’interno del sistema carcerario progettualità e nuove modalità di rieducazione e formazione.
La detenzione è un aspetto critico del sistema sociale Italia, una realtà che riveste un ruolo centrale nel sistema giudiziario e per ciò stesso merita attenzione e considerazione da parte di legislatori e amministratori, ma anche della società civile.
Accogliendo e rielaborando i dettati dell’agricoltura sociale, secondo cui il valore del lavoro si ritrova non solamente e non tanto nella produzione di reddito individuale, ma anche e soprattutto nel riconoscimento di bisogni, identità e diritto di tutela di istanze di libertà, è stato ideato e avviato il progetto “Semi Liberi” che trova come luogo ideale di affermazione dei principi dell’agricoltura sociale la serra riscaldata della Casa Circondariale di Viterbo: detenuti e volontari sono impegnati a produrre e rendere disponibili per la vendita a ristoranti, negozi e privati germogli freschi per il consumo crudo.
Il progetto intende operare su due distinti versanti:
- fornire prodotti per la cura del benessere
- riqualificare persone sottoposte a restrizione della libertà, ridefinendo la destinazione di una struttura vivaistica già presente all’interno di un carcere.
Assume centralità, a fianco del reinserimento di detenuti nel mondo del lavoro, la produzione “dal basso” destinata a creare un punto di contatto fra la società civile esterna e le persone sottoposte a restrizione della libertà.
L’opera dei detenuti, che non avranno modo di presenziare all’incontro, sarà segnalata da un totem che farà da espositore della produzione attuale. A seguire verrà proposta una degustazione crudista di germogli per mettere alla prova la qualità di “Semi Liberi”.