Madonna vestita Chiesa della Madonna del Poggio

L’intervento, finanziato con i fondi del 5 per mille, riguarda il restauro delle vesti di una piccola e particolarissima statua della Madonna “vestita”, tradizionale della Tuscia, probabilmente riferibile agli anni ’20-’40 del XVIII sec., che al primo esame condotto senza rimuovere le vesti appariva composta da un manichino in legno, con imbottiture in crine o fibra vegetale nel busto e nella parte superiore delle gambe.

Dettaglio opera

Il manichino è snodato alle ginocchia, alle spalle e ai gomiti: è mantenuto nella posizione seduta da un piccolo e rozzo telaio in legno inchiodato nella parte posteriore alta delle gambe.

La testa, come la parte superiore del petto e le mani realizzate nella mistura detta “stucco di Lucca” e dipinte con raffinatezza. I capelli sono realizzati in fibra vegetale non tinta, incollati sul capo.

L’abito, in grave stato conservativo, è in tessuto operato in seta e cotone, con fondo bianco perla e decoro in filati metallici e in seta policroma. È databile all’inizio del XX sec., mentre la manica destra e alcuni inserti sulle spalle potrebbero essere superstiti dell’abito originale, poiché sono in tessuto di seta avorio operato e broccato apparentemente coevo al manichino.

Nascosta dal corpino dell’abito novecentesco una elegante pettorina rigida del XVIII sec. (piece d’estomac) in tessuto di seta avorio, ricamata in seta policroma e filati metallici, grossolanamente cucita al sottabito e all’imbottitura del manichino.

Parte del corredo originale settecentesco sono certamente le pianelle in tessuto di seta ricamato con lamina e filati metallici, profilate da ruche in nastro di seta gialla, con tacco a coda in legno ricoperto di raso di seta bianca. Da notare come i piedi del manichino siano modellati nella stessa forma a punta sfilata delle pianelle.

Sotto l’abito sono visibili uno o più sottabiti e sottogonne in tela bianca, e calze ad ago in lino bianco, forse originali.

L’abito, all’avvio degli interventi di restauro, si presentava in uno stato pessimo che ne pregiudicava la conservazione. Risultava coperto da uno spesso strato di polvere che rendeva i filati fragili e anneriva i merletti di profilatura. Connesso alla composizione a due fibre era anche il danno della gonna, con ampie fitte lacerazioni e perdita di parti del tessuto. Il corpino si presentava in condizioni meno gravi, mentre le maniche presentavano delle limature.

La pettorina settecentesca, in discrete condizioni conservative, aveva perso piccole porzioni del ricamo.

Le pianelle risultavano molto polverose, i filati metallici resi nerastri dallo sporco e i tacchi mostrano infestazione pregressa di insetti xilofagi.

Grazie al contributo e a seguito di debita autorizzazione della Soprintendenza competente per territorio, sono stati avviati i lavori di restauro, partendo da una progressiva rimozione delle vesti, durante la quale la stratificazione dei capi e ogni altro dato è stato rilevato e documentato. Successivamente la statua sarà sottoposta a disinfestazione per anossia.

Si procederà alla pulitura del volto e delle mani e al rifacimento delle dita mancanti. L’abito, la pettorina, le biancherie e le scarpe verranno accuratamente depolverate per aspirazione con protezione delle zone fragili.

Un’azione di pulitura più approfondita dell’abito, che vada ad agire sul legame tra lo sporco e la superficie tessile, sarà condotta per tamponamento con solvente organico (TCE) e sarà successivamente eseguito un trattamento con vapore freddo per reidratare le fibre e recuperare la planarità del tessuto mediante posizionamento su supporto inerte, annullando le deformazioni e ricomponendo le lacerazioni.

Si procederà poi con il consolidamento: il tessuto della gonna sarà supportato con tessuto di seta tinto nel colore idoneo e protetto con rete maline fissata a cucito. Nel corpino e nelle maniche si inseriranno supporti locali e protezione in rete maline fermata a cucito. Le cuciture originali verranno controllate e rafforzate ove necessario. I merletti verranno puliti e consolidati. Le biancherie saranno lavate in soluzione detergente acquosa e posizionate. Eventuali danni saranno sanati.

Per le pianelle, dopo un’approfondita pulitura e trattamento dei filati metallici, si procederà all’ancoraggio dei filati metallici sollevati e al consolidamento locale inserendo ove necessario supporti in tessuto di seta opportunamente tinto ed eventuale protezione con rete maline o crepeline.

La pettorina sarà sottoposta a consolidamento a cucito, con l’inserimento di supporti locali e fermatura a punto posato dove necessario, fermatura dei filati dei ricami e protezione dei bordi.

Si valuterà poi con la direzione lavori se al momento della vestizione la pettorina vada riposizionata al di sotto dell’abito (a cui non pertiene) o possa essere collocata su di un supporto appositamente realizzato, almeno per il periodo di esposizione in mostra.

La ricollocazione degli abiti sulla statua sarà riproposta attuando quegli accorgimenti conservativi che li proteggano da ulteriori usure e allo stesso tempo ne sostengano i volumi.

Si tratta di un intervento che, sebbene non sia particolarmente costoso, richiede una delicatezza, degli accorgimenti ed una professionalità particolari, per la specificità delle operazioni e per la fragilità dei tessuti su cui si interverrà.

Anno finanziario: 2019 – Importo finanziato: € 4.026